Normativa amianto: cosa c’è da sapere?

Normativa amianto: quali leggi sono state approvate?

Amianto legislazione

La normativa amianto è stata utilizzata per scongiurare il rischio di esposizione all’amianto, per via delle sue proprietà nocive causate principalmente dall’inalazione.

Nel corso degli anni, principalmente nel 1900, ebbe larga applicazione nel settore edile e nel settore delle costruzioni, ma la comparsa ci diverse malattie dovute al contatto con questo materiale cominciarono a insospettire la comunità scientifiche.

L’assassino invisibile chiamato “asbesto” ha cominciato a fare danni, e non è stato facile dimostrare i suoi effetti nocivi, per via del lungo periodo di incubazione della malattia.

Ad ogni modo, diversi studi risalenti al 900′ cominciarono a dimostrare la correlazione tra l’esposizione all’asbesto e la comparsa di malattie cancerogene come il mesotelioma.

Per questo motivo, diversi organismi internazionali cominciarono a porre un freno alla produzione dei materiali dannosi per il corpo umano.

Nel 1989 venne fondata la Convenzione di Basilea sul controllo dei trasporti transfrontalieri dei rifiuti pericolosi e sul loro smaltimento.

Di fatto, la Svizzera è stato uno dei primi Paesi, assieme all’Italia, a vietare definitivamente la produzione dell’amianto.

Lo scopo principale di questa Convenzione è stato limitare ed eliminare i materiali contenenti asbesto nonché di tutti i materiali direttamente tossici per gli organismi umani.

La legislazione italiana non rimase a guardare, anche per via di alcune cause giuridiche riguardo l’esposizione tossica ai materiali in amianto.

Principali cause legali

Nel 1986 ci fu la chiusura definitiva degli stabilimenti della società Eternit di Casale Monferrato, per via degli effetti cancerogeni dovuti all’utilizzo dell’asbesto blu per la produzione dei tubi.

Grazie agli sforzi dell’ONA (ossia l’Osservatorio Nazionale Amianto) e del suo presidente, l’Avvocato Bonanno, hanno dato voce alle vittime delle fibre in asbesto, e hanno reso possibile l’assistenza ai cittadini

La suddetta Associazione persegue fini di utilità sociale che protegge e rappresenta tutti coloro che possono essere a rischio amianto o da altri agenti cancerogeni.

Inoltre, anche l’INAIL ha comunque provveduto alla costituzione di un fondo per le vittime dell’ amianto, che garantisce tutele economiche e sanitarie a protezione dei lavoratori e per le vittime dell’asbesto.

Adempimenti normativi

Nel 1992 si cominciò a mettere un freno alle attività di estrazione, produzione, commercializzazione e produzione di amianto, grazie alla legge 27 Marzo 1992 n.257.

Principalmente, la legge del 1992 ha agevolato la dismissione di tutti gli impianti produttivi dei materiali in amianto, così come la loro riconversione produttiva e l’erogazione di compensi previdenziali per i lavoratori coinvolti.

Di fatto si è posta la prima pietra miliare per l’iscrizione all’Albo dei gestori Ambientali per lo smaltimento rifiuti.

Il successivo Decreto Ministeriale del 6/09/1994 ha trattato la cessazione dell’impiego dell’asbesto e non solo.

Cosa ci dice il Decreto ministeriale 06/09/1994?

Praticamente, esemplifica le tecniche per eseguire le bonifiche ambientali delle aree contaminate da amianto. Nello specifico il confinamento, l’incapsulamento e la rimozione amianto.

Il materiale in asbesto non è facile da individuare, anche per via del lungo processo di degradazione. Per questo motivo, il suddetto Decreto Ministeriale ha posto le basi per stabilire le tecniche di campionamento e di rilevazione dei materiali contenenti amianto.

Il Decreto Legislativo 152 del 2006 ha deciso di istituire le metodologie di protezione dei lavoratori contro il rischio amianto, data l’alta pericolosità del materiale. Questo Decreto è il frutto della recezione normativa della direttiva europea 2003/18/CE.

Successivamente, è stato approvato il Decreto legislativo 81/2008 per normare le disposizioni in materie di sicurezza sul lavoro.

In particolare, all’interno del suddetto, sono presenti delle disposizioni normative che regolano le misure di protezione e prevenzione dei lavoratori all’interno delle aree contaminate dall’amianto.

In seconda battuta, è stato formalmente costituito l’obbligo di presentazione di un piano di lavoro all’ASL di competenza, nel quale si descrivono tutte le fasi che si seguiranno per procedere alla rimozione dei materiali in eternit. Il piano deve essere presentato dal datore della ditta di smaltimento amianto come la nostra

Inoltre, si forniscono tutte le indicazioni per poter procedere alla notifica agli organismi di vigilanza, oltre che delle misure per procedere alla rimozione ed alla demolizione dei materiali contenenti amianto.

Successivamente, la Direttiva 2009/148/EC ha normato le procedure da seguire per la protezione dei  lavoratori dal rischio asbesto.

Come si fa a catalogare correttamente i rifiuti?

La direttiva 75/442/CEE ha comunque istituito il Catalogo europeo dei rifiuti, necessario all’identificazione di tutti i materiali (tra cui l’asbesto), pericolosi e non, per poter procedere correttamente alle operazioni di rimozione e smaltimento.

Inoltre, la stessa Unione europea ha ulteriormente legificato il trattamento dei materiali in amianto.

La Direttiva 2008/98/CE  ha cercato di chiarire le misure per una corretta gestione dei rifiuti, successivamente modificata dalla Direttiva 2018/851/UE.

Quest’ultima direttiva ha formalizzato le procedure da seguire per una corretta tracciabilità, gestione e smaltimento dei rifiuti, al fine di estendere la responsabilità estesa del produttore e sostenere l’eventuale reimpiego dei rifiuti che hanno raggiunto la fine del ciclo di vita.

Grazie alla Comunicazione CE 2018/C, si è ulteriormente chiarificata la corretta interpretazione dei rifiuti, e si sono fornite ulteriori indicazioni in merito alla valutazione dei pericoli e alla conseguente pericolosità o meno dei rifiuti.

Quest’ultima legge ha fornito spiegazioni in merito alle normative precedenti, ossia la Direttiva 2008/98/CE, Decisione 2000/532/CE, successivamente modificate da:

  • Regolamento (UE) N. 1357/2014
  • Regolamento europeo 2017/ 997

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La normativa amianto ha cercato (e cerca tutt’ora) di proteggere chiunque dai materiali contenenti amianto, per questo motivo sono presenti diverse imprese, iscritte all’Albo dei gestori ambientali come la nostra, che si occupano del trattamento di questi materiali.

Se ti trovi a Roma, la nostra ditta di rimozione amianto provvederà ad eseguire tutte le operazioni per provvedere alla bonifica ambientale e allo smantellamento dei materiali in eternit.

Il nostro team ha tutte le competenze e le certificazioni tecniche necessarie per gestire queste operazioni. Inoltre, siamo all’avanguardia per tutto ciò che concerne il rispetto di tutte le norme di sicurezza per la protezione dei nostri lavoratori.

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